Nino Mannina Biografia

LA FIAMMA E LA FENICE (particolare)
LA FIAMMA E LA FENICE (particolare)

Antonino Manina, nasce a Trapani il 14 aprile 1963 e vi risiede tuttora.

Coltiva fin dalla prima infanzia, il disegno, per passare, più tardi, alla composizione di dipinti ad olio.

All’età di 12 anni, ricevette la sua prima commessa, attraverso la quale gli richiesero la copia ad olio di una vecchia cartolina illustrata. Il lavoro ultimato riscosse notevoli favori da parte dell’acquirente, il quale rivolse sincere ed ammirate congratulazioni, al giovanissimo pittore e l’invito a continuare per siffatta strada.

Con il trascorrere del tempo, diventato adulto, alimentando la prospettiva di potersi dedicare alla carriera artistica, non tralasciò mai, studiando da autodidatta, né il disegno, né tantomeno l’esercizio pittorico.

Dopo alcuni timidi tentativi, di trovare finalmente un percorso che lo proiettasse lavorativamente in seno al mondo dell’arte, desiderando con tutto il cuore di farne il proprio mestiere, esordisce con una propria esposizione nel luglio del 2018, a Pantelleria.

L’isola gli regala la prima splendida soddisfazione. Nella mostra, esibisce numerosi pastelli, matite e sanguigne, che richiamano subito l’attenzione dei visitatori.

Illustra quindi, dietro incarico dell’Autore, il Micologo Andrea Buda, due volumi fondamentali per la Micologia Siciliana: i funghi degli Iblei.

Successivamente, viene presentato alla galleria ASSISINARTE con sede ad Assisi, nella persona della gallerista Giovanna De Mitri, instaurando da subito, con l’affermata casa, un attivo percorso di collaborazione, divenendo uno degli artisti della galleria stessa, in un rapporto che prosegue ormai fattivamente, da diversi anni.

Vi espone fin da subito, i suoi oli su tela, i quali, accendono, nel pubblico, molteplici apprezzamenti.

Partecipa regolarmente alle mostre collettive organizzate da ASSISINARTE, sia nel periodo primaverile, estivo che natalizio.

Nel mese di Agosto del 2022, dal 13 al 23 del mese, espone nell’isola di Pantelleria, con una personale dal titolo “Nè spazio né tempo: la realtà dell’irreale”, tenuta nei locali del Museo del Cappero. L’evento richiama un foltissimo pubblico ed un quotidiano locale, gli dedica ben quattro ed assai lusinghieri, servizi giornalistici.

Ultima esposizione ufficiale, alla quale ha preso parte, è stata “restART”, sempre sotto l’egida della galleria ASSISINARTE.

Se gli si chiede quali siano i suoi riferimenti artistici, non fa assolutamente mistero di custodire un’ammirazione mai tramontata e viscerale per Vincent Van Gogh, passando per i grandi maestri impressionisti, i pittori della scuola di Barbizon ed i paesaggisti inglesi Constable e Turner. Un posto speciale nella sua personalissima lista lo hanno i pittori fiamminghi ed olandesi del XV° e XVI° secolo, oltre ai giganteschi “Super Maestri” italiani del rinascimento. Apprezza intensamente anche i meravigliosi artisti del 900. Ama incondizionatamente gli attuali Iperrealisti italiani, fra i quali Paolo Tagliaferro, Christian Carlini, Emanuele Dascanio, Gioacchino Passini (tralasciando altri grandi nomi ma di eguale peso artistico), e gli ormai scomparsi Luciano Ventrone e Luigi Benedicenti.

Vive e lavora a Trapani, realizzando quadri ad olio, disegni a matita e pastelli.